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Il tempo e lo spazio



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Origine degli atolli corallini

Molto noto è lo studio degli atolli corallini: secondo Darwin alcuni vulcani sarebbero lentamente sprofondati negli oceani costringendo i Coralli che vivevano su di essi a portarsi più in alto verso la superficie, non potendo questi vivere a profondità superiori a 60 metri. L’atollo nasceva in questo modo con un vuoto al centro.

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Gli indigeni

Il contatto con gli indigeni della Terra del Fuoco lo portò a riflettere sull'uomo e sulla civiltà: "Era per me uno spettacolo assolutamente imprevisto e molto interessante: non avrei mai creduto che ci fosse tale abisso tra un uomo civilizzato ed un selvaggio; c'è una differenza più grande che tra un animale domestico e il suo equivalente selvatico, proprio perché nell'uomo v'è maggiore capacità di miglioramento".

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Le testuggini giganti

Sono tra gli animali più longevi del mondo. Harriet, una testuggine che secondo la tradizione era stata raccolta da Darwin in persona, è morta nel 2006 in uno zoo australiano all'età stimata di 175 anni circa.

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Mammiferi terrestri fossili

Tra le sue scoperte più importanti un ossario di mammiferi terrestri in Brasile e resti di un quadrupede gigantesco (Megatherium) e di antichi formichieri; tutti fossili messi in corrispondenza da Darwin con la latitudine ed il clima.


Il lungo viaggio a bordo del Beagle.


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Quando partì, Darwin era un giovane di 22 anni con una buona preparazione da naturalista; al ritorno era già diventato famoso, ma ancora doveva mettere a fuoco la sua teoria. Uno dei libri che stimolò in lui il desiderio di viaggiare e di contribuire alla crescita delle Scienze Naturali fu Kosmos, resoconto di un viaggio in Sud-America di Alexander von Humboldt (1769-1859).



Quando, pertanto, gli fu offerta la possibilità imbarcarsi sul brigantino Beagle come naturalista, senza stipendio, per compiere un viaggio di rilevazioni lungo le coste del Sud America, non se lo fece ripetere due volte, nonostante il parere contrario del padre, risolto solo grazie alla mediazione dello zio Josiah. Il Beagle lungo 27 metri per 7, aveva solo due cabine, tre sedie, una grande biblioteca (245 libri) ed un ricco corredo di attrezzature scientifiche. A bordo 64 persone: oltre al capitano FitzRoy e all'equipaggio, Darwin stesso, dei camerieri, un riparatore di strumenti, un artista; presenti anche tre indigeni della Terra del Fuoco ed un missionario. Dopo numerosi tentativi di partenza ostacolati dal maltempo, il 27 dicembre del 1831 il Beagle partì dal porto di Plymouth. Il viaggio sul Beagle - scriverà Darwin nell'Autobiografia - è stato di gran lunga l'avvenimento più importante della mia vita e quello che ha determinato tutta la mia carriera. Nel "Viaggio di un naturalista intorno al mondo" del 1839 descriverà le sue esperienze e scoperte. Il viaggio del Beagle durò 4 anni e nove mesi: grazie all'esplorazione di foreste, fiumi, montagne ed alla raccolta e catalogazione di campioni animali e vegetali sia selvatici che di allevamento (taluni venivano sezionati e conservati) nonché alla descrizione delle nuove specie ed ai suoi appunti subito trasmessi in Inghilterra, al ritorno in patria era già famoso in ambito scientifico.



FLORA DELLE GALAPAGOS



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Opuntia littoralis

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Brachycereus nesioticus

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Chelonoidis hoodensi

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Jasminocereus howellii


Le scoperte.


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Le sue scoperte lasciavano aperte una serie di questioni complicate ulteriormente dalla lettura dei Principi di Geologia di Lyell che, sebbene creazionista, sosteneva che i cambiamenti della superficie terrestre fossero stati determinati da forze, tuttora in attività, che avevano esercitato un'azione costante e graduale nel corso di numerosi millenni. A proposito, poi, dei fringuelli scriveva: "Si tratta di tredici specie ripartire dal signor Gould in quattro gruppi. Tutte queste tredici specie sono peculiari dell'arcipelago e lo stesso vale per l'intero gruppo … La cosa più curiosa è la perfetta gradazione del becco delle diverse specie … Osservando una tale gradazione e diversità di struttura di un gruppo piccolo e molto omogeneo di uccelli, si può realmente immaginare che, essendoci originariamente in questo arcipelago solo un esiguo numero di uccelli, una specie sia stata modificata in modo da assolvere finalità diverse".



E poi ancora: "Perché mai questi minuscoli punti della superficie terrestre, che in tempi geologici non lontani dovevano essere ricoperti dall'oceano, costituiti di lava basaltica, e quindi diversi per struttura geologica dal continente americano, situati in un clima particolare, perché mai, mi chiedo, ebbero abitanti autoctoni associati in diverse proporzioni, sia per qualità, sia per numero, da quelli del continente più vicino, e quindi con equilibri e interferenze reciproche diversi? E perché mai vennero creati con una struttura del tipo di quella degli abitanti dell'America?". Continua ancora Darwin: "La distribuzione degli inquilini di questo arcipelago non sarebbe forse per nulla strana se, poniamo il caso, un'isola avesse un tordo beffeggiatore e un'altra un uccello d'un genere del tutto diverso; se un'isola avesse un suo genere di lucertola e una seconda un altro genere distinto, o non ne avesse affatto [...]. Ma il fatto che più fa meraviglia è che parecchie isole abbiano le loro proprie specie di tartarughe, di tordi beffeggiatori, di fringuelli e di numerose piante, e che queste specie abbiano il medesimo posto nella naturale economia dell'arcipelago. Si può supporre che alcune di queste specie rappresentative, almeno nel caso delle tartarughe e di alcuni uccelli, possano in seguito risultare esser niente altro che razze ben distinte, ma se anche così fosse, il fatto conserverebbe sempre grande interesse per il naturalista filosofo". Il 2 ottobre 1836, domenica, il Beagle arrivava in Inghilterra. Durante il viaggio aveva scritto 770 pagine di diario, 1383 di note sulla geologia e 368 sulla zoologia e raccolto 1529 campioni di specie conservati in alcool, 3907 tra pelli, ossa ed esemplari conservati a secco.

(Da un articolo di Barbara Continenza, su “I grandi della Scienza”.)





FAUNA DELLE GALAPAGOS - 1



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Tursiope

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Iguana

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Sula dai piedi azzurri

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Sula dai piedi rossi


Cronologia Geologica


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La datazione dei fossili, e di conseguenza delle rocce che li contengono, può essere relativa o assoluta. Nel primo caso, grazie alla presenza, in esse, di fossili guida (resti di animali o vegetali vissuti su gran parte della superficie terrestre, soprattutto lungo le coste, in un intervallo temporale limitato a pochi milioni di anni), si può dire se una roccia sia più antica o più recente di un'altra (età relativa); ciò consente di ricostruire l'evoluzione biologica e geologica di una certa area. Nel secondo caso si assegna un'età assoluta alla formazione rocciosa grazie al decadimento degli isotopi radioattivi.

Diluvi e catastrofi

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L'idea che i fenomeni geologici si verificassero in tempi molto lunghi andava contro quanto affermato da Cuvier il quale immaginava creazioni alternate a grandi catastrofi o estinzioni, seguite ancora da altri episodi di creazione (dopo un diluvio universale specie di zone limitrofe avrebbero ripopolato le aree libere). L'ipotesi di Lyell (pioniere inglese della Geologia) di una trasformazione graduale della superficie terrestre in tempi lunghi veniva accolta da Darwin ed applicata alla biologia del Sudamerica e dell'Australia; egli aveva infatti notato che l'introduzione da parte dei coloni di specie non locali aveva modificato gli equilibri, provocando quasi l'estinzione delle specie autoctone. 
Da qui nasceva in lui l'idea che le estinzioni fossero un fenomeno non straordinario ma abbastanza frequente: la scoperta, in certi luoghi, della linea di costa a qualche centinaio di metri al di sopra del livello attuale del mare e dei relativi fossili (Lamellibranchi), confermava questa idea. Gradualismo e tempi lunghi, in cui agiscono le stesse forze naturali, lo portavano ad affermare: "dubito, la grande e frastagliata catena delle Ande non è sorta a un tratto, come fino a poco tempo fa tutti credevano ed ancor oggi molti continuano a credere"; escludeva così la comparsa improvvisa di specie e le catastrofi.

Ragionare come Darwin.

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... a proposito delle Galàpagos: "La maggior parte degli organismi di queste isole sono autoctoni e non si trovano in alcun altro posto e anche gli abitatori delle diverse isole differiscono tra loro: malgrado ciò essi conservano tutti una marcata affinità con piante e animali sudamericani dai quali sono però separati da un tratto di oceano largo cinque o seicento miglia".


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E ancora: "L'arcipelago è un piccolo mondo a se stante o piuttosto un satellite dell'America, dalla quale ha tratto pochi sperduti coloni e da cui ha ricevuto l'impronta generica dei suoi prodotti indigeni. Se poi si considerano le piccole dimensioni di queste isole, tanto più si accresce la meraviglia per il numero dei loro esseri aborigeni e per la loro limitata diffusione. Vedendo ogni altura coronata dal suo cratere e i confini della maggior parte delle correnti laviche ... ci sembra di essere qui vicini, in certo qual modo, a quel grande fenomeno ... che è la prima comparsa di nuovi esseri su questa terra".

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... "Non mi sognavo nemmeno che isole distanti cinquanta o sessanta miglia, a portata di vista l'una dall'altra, fatte della medesima roccia, sottoposte al medesimo clima, e che si innalzano quasi alla medesima altezza potessero ospitare faune e flore diverse". Sebbene, da una prima osservazione, sembrava a Darwin che si trattasse variabilità all'interno della stessa specie, una volta ritornato in Inghilterra, altri esperti, riesaminando il materiale raccolto, avrebbero messo in evidenza che iguane, fringuelli e cactus appartenevano a specie diverse.




FAUNA DELLE GALAPAGOS - 2



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Tartaruga embricata

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Albatro sopracciglio nero

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Squalo martello

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Tartaruga verde