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EVOLUZIONE A SALTI


Teoria degli equilibri punteggiati.


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Stephen J. Gould (1941-2002), su Le Scienze di dicembre '94 proponeva la teoria degli "equilibri punteggiati" (valida solo in limitati casi e continuamente sconfessata dalle attuali evidenze scientifiche) in alternativa all'evoluzione continua e graduale sostenuta invece dai Neodarwinisti. Secondo Gould, l'idea darwiniana della graduale comparsa di nuove specie quando i viventi sono sottoposti a selezione naturale non è sempre confermata (soprattutto se si considerano le prove paleontologiche); queste ultime indicano che spesso l'evoluzione procede a salti (e non è un problema di mancanza di fossili), prendendo una direzione casuale che non necessariamente porta al miglioramento della specie, ma solo all'estinzione dei meno adatti (come già detto da Darwin).



Un suo schema mette in evidenza come già nel Cambriano fossero presenti quasi tutti i Phila che troviamo oggi, anzi di più. Quei pochi che sono riusciti a sopravvivere alle estinzioni di massa avrebbero avuto molte diversificazioni (come un albero che mette molti rami). Nel suo articolo Gould precisava inoltre che la sopravvivenza di alcune specie era il frutto di mutazioni casuali che avevano tutt'altro obiettivo e che solo per caso noi oggi siamo qui; se infatti un asteroide non avesse colpito la Terra alla fine del Cretaceo, causando l'estinzione dei grandi rettili, probabilmente i mammiferi avrebbero convissuto con i dinosauri come nei precedenti 100 milioni di anni senza avere alcuna possibilità di imporsi come poi è avvenuto. L'altro esempio che l'autore porta è quello del pollice opponibile, mutazione apparsa casualmente nella mano di un ominide, che gli avrebbe dato un vantaggio enorme nei confronti dei concorrenti e provocato una velocissima evoluzione. Una volta avvenuta, però, questa avrebbe rallentato. Dunque, secondo Gould, non sembra esserci stata una evoluzione lineare e continua dagli organismi più semplici a quelli più complessi, quanto piuttosto un'evoluzione contorta e senza una logica, una sorta di lotteria che non avrebbe premiato i migliori ma solo i più fortunati, con tentativi che a volte prendevano strade senza uscita come nel caso della fauna di Ediacara nel Precambriano (da 550 a 650 milioni di anni fa) in cui si trovano organismi anche pluricellulari a simmetria raggiata che poi sarebbero estinti; se per caso, ripeteva l'autore, si fosse ripiantato l'albero della vita magari non avremmo avuto di nuovo la specie umana.





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Charnia

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Charniodiscus

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Dickinsonia

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Spriggina f.


La Fauna di Ediacara.


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Ricercatori del Virginia Polytechnic Institute hanno rilevato una grande radiazione adattativa risalente a circa 575 milioni di anni fa, dunque almeno 30 milioni di anni prima dell'esplosione cambriana, con l'improvvisa comparsa e diversificazione di forme animali pluricellulari, con forme come foglie o strutture raggiate, che poi si sarebbero rapidamente estinte. La causa potrebbe essere stata l'improvviso aumento di Ossigeno nelle acque o la fine di una glaciazione. Comparsa improvvisa e altrettanto rapida estinzione sembrerebbero dare ragione a Gould, almeno in questo caso.




Un interessante filmato sulle faune precambriane che ricostruisce l'habitat di Ediacara (Australia).



Ricostruzione di Anomalocaris, una specie di crostaceo predatore sempre del Precambriano (700 milioni di anni fa).






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Aspidella

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Gruppo di artropodi

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Mawsonites

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Pteridinium


Gould mette in discussione la gradualità dell'evoluzione


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Secondo Gould l'idea che i batteri, che da 3 miliardi di anni continuano a dominare tutti gli habitat, siano primitivi e scarsamente diffusi, mentre le specie più grandi, i pluricellulari, sembrano a noi occupare, in maggior numero, tutti gli ambienti, è probabilmente una nostra impressione o un pregiudizio. Se consideriamo la massa totale dei microorganismi, semplici considerazioni termodinamiche ci dicono che le prede sono in numero superiore ai predatori e che i pluricellulari sono delle eccezioni, seppur importanti, che si sono sviluppati nell'unico spazio disponibile, dato che i batteri avevano occupato, con successo gli altri ambienti microscopici. Sempre nel suo articolo Gould, oltre a mettere in discussione la gradualità dell'evoluzione, criticava la tendenza a rappresentarla, sui libri o nei musei, come un progressivo passaggio dagli organismi più semplici a quelli più complessi, dove, alla fine, veniva rappresentato sempre l'uomo.





Su molti testi, infatti, dice lo scienziato, appaiono forme primitive sostituite poi da quelle più complesse (per esempio molluschi sostituiti da pesci, questi dagli anfibi a loro volta sostituiti da rettili e così via, come se gli individui precedenti fossero scomparsi), ma evidentemente le cose non stanno così.
Le implicazioni dell'evoluzionismo vanno al di là della Biologia perché, come diceva Gould, "Sigmund Freud faceva spesso notare come le grandi rivoluzioni nella storia della scienza avessero un'unica caratteristica comune, carica d'ironia: demolivano tutti quei piedistalli su cui l'umanità si era posta, convinta della propria importanza". Nei tre esempi che Freud riferiva, Copernico spostava la nostra collocazione dal centro dell'universo alla periferia; Darwin ci relegava poi a una 'discendenza dal mondo animale'; infine (in una delle affermazioni meno modeste della storia del pensiero), lo stesso Freud scopriva l'inconscio e distruggeva il mito di una mente completamente razionale.

Le idee di Gould sono state spesso usate dai creazionisti, senza successo, per contestare l'Evoluzionismo di Darwin. I sostenitori dell'evoluzione graduale rifiutano la sua idea di evoluzione a salti; le idee dei neodarwinisti, Mayr compreso, sono supportate da una notevole mole di dati, ricerche e studi della moderna biologia che confermano, se mai ce ne fosse bisogno, la teoria darwiniana.